Qualcosa a metà fra l’organo, il sintetizzatore e la fisarmonica, pronto ad attirare tutto il fascino e l’interesse degli ascoltatori più curiosi. Parliamo dello sheng, strumento a fiato e ad ancia libera di origine cinese che risale a tremila anni fa: una cassa armonica con l’innesto di canne di bambù (in genere tredici), vanto e terreno di abilità per il virtuoso Wu Wei. Con una formidabile carriera internazionale, il musicista cinese apre con Šu, della compositrice sudcoreana Unsuk Chin: un brano che lei dice di aver scritto ricordando quando, da bambina, sentiva echeggiare questo suono in lontananza, tra le valli delle montagne. E in fondo, come non condividere il suo innesto prima della Quarta Sinfonia di Mahler, un inno alla natura che culmina nelle atmosfere celesti di un Lied allegorico, che guarda le delizie del paradiso con lo sguardo di un bambino. Suona l’Orchestra della Svizzera italiana diretta da Markus Poschner. La voce è quella dell’acclamato soprano Hanna-Elisabeth Müller.
